Efficienza Energetica
CONSUMO ZERO
Ad oggi sulla terra abbiamo 145 miliardi di mc edificati che cresceranno nei prossimi anni esponenzialmente:
- Nel 2030 + 73 miliardi di mc costruiti;
- Nel 2060 + 230 miliardi di mc costruiti;
Se a questi dati non associamo un deciso cambio di rotta nel modo di costruire e concepire l’architettura ci troveremo a dover affrontare un problema insormontabile nei prossimi anni: la fine delle risorse non rinnovabili con conseguente peggioramento dei cambiamenti climatici.
A livello normativo a che punto siamo?
Pochi sanno che dal 1° Gennaio 2021 tutti gli edifici privati di nuova costruzione dovranno essere NZEB (Nearly Zero Energy Building), mentre per quelli pubblici questo limite è già attivo dal 2020: questo significa che gli edifici dovranno diventare pressoché a consumo zero per legge.
Come mettere in pratica tutto questo?
Rendendo efficienti dal punto di vista energetico le nostre costruzioni, adottando scelte progettuali e materiali che vadano in questa direzione.
All’interno di Centrolegno potrete avere consulenze specifiche a questo riguardo, seguendo il protocollo di progettazione Passivhaus che permette di raggiungere altissimi livelli di efficienza energetica e comfort indoor con conseguente ritorno economico sul lungo periodo.
STANDARD PASSIVHAUS
Comfort, redditività economica e rispetto dell’ambiente
Passivhaus è diventato uno standard riconosciuto a livello internazionale per l’architettura sostenibile, raggiungendo la notorietà praticamente in tutto il mondo per il suo approccio innovativo. Esso è stato originariamente sviluppato in Germania. Dall’Europa Centrale, dove oltre 4000 unità abitative sono già state realizzate, questo standard costruttivo si sta rapidamente diffondendo in tutti gli altri continenti..
Lo standard Passivhaus è una soluzione unica per gli edifici sostenibili:
- Lo standard è definito in maniera chiara ed il know-how necessario per la sua implementazione è messo a disposizione di tutti.
- Le analisi e indagini scientifiche effettuate sugli edifici già realizzati hanno confermato che il consumo di energia per il riscaldamento ( e raffrescamento) nelle Passivhaus è realmente inferiore dell’80% rispetto agli edifici tradizionali, indipendentemente dalla zona climatica.
- Passivhaus è una soluzione efficace in termini di investimento. Molte persone sono sorprese di quanto siano semplici i principi di funzionamento e quanto sia ridotto l’investimento aggiuntivo per la sua implementazione (investimento che viene ammortizzato nel lungo periodo con i bassissimi costi di gestione). Investire nella qualità quindi, perché raggiungere lo standard Passivhaus corrisponde a realizzare un edificio migliore ed una soluzione veramente sostenibile.
- Passivhaus si pone come soluzione realistica per un edificio ottimizzato dal punto di vista economico e che garantisce un alto livello di comfort abitativo utilizzando al contempo una ridotta porzione di energia per riscaldamento e raffrescamento. In periodi di tempo, come l’attuale in cui si assiste ad un incremento continuo dei costi energetici, la Passivhaus diviene un opzione economicamente efficace ed attraente.
Plus Passivhaus
I 5 punti fondamentali del sistema Passivhaus
1.
Coibentazione termica ottimale
2.
Assenza di ponti termici nell’involucro dell’edificio
3.
Involucro dell’edificio a tenuta all’aria
4.
Serramenti Passivhaus
5.
Impianto di ventilazione con recupero di calore
Centrolegno per l'ambiente
Il tema ambientale è oramai a conoscenza di tutti ed ognuno di noi sa che nel suo piccolo può concorrere a cambiare il modello su cui è stata fondata la nostra società dalla rivoluzione industriale ad oggi.
Il senso è di ritrovare quell’equilibrio che le creature viventi instaurano con il loro habitat: tutte tranne noi, l’uomo, che al contrario consuma risorse fino a portare al collasso equilibri millenari su cui poggiano gli ecosistemi naturali; per la terra siamo un entità che prosciuga risorse e cancella la biodiversità.
Partendo da questo presupposto andiamo a vedere nel nostro campo, il settore delle costruzioni, quali sono i dati di partenza da cui sviluppare i nostri ragionamenti. I dati sono molto eloquenti e ci presentano un settore in cui è evidente segnare una svolta, una inversione di marcia.
Altri dati fondamentali su cui ragionare sono i seguenti:
- dalla COP 24 (Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) sono usciti i seguenti dati in proiezione per i prossimi 35 anni:
- + 80% richiesta di energia;
- + 50% emissioni di gas serra;
portando all’estinzione del 10% della biodiversità mondiale
- L’OMS (L’Organizzazione Mondiale della Sanita’) ci dice che nel 2018 l’inquinamento (pm – pm 10 – pm 2,5 – pm 1 – CO2) è stato responsabile di 7 milioni di decessi, di cui 91.000 in Italia;
- Gli impianti di climatizzazione sono responsabili del 60% degli inquinanti atmosferici
Siamo in una situazione di svolta. Dobbiamo reagire, ora, e l’edilizia avrà un peso specifico enorme in questo cambiamento.
È partendo da questi presupposti che a nostro parere la scelta di COSTRUIRE IN LEGNO in questo momento storico ha un peso specifico notevole anche dal punto di vista etico/morale, andando ad impattare soprattutto sulla vita delle generazioni future: andiamo a vedere come.
L’obbiettivo principale a cui concorriamo costruendo in legno è la DECARBONIZZAZIONE DEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI.
Concetti chiave sono quelli di CARBON FOOT PRINT (quantità di CO2 emessa per la produzione del materiale) ed EMBOIDED ENERGY (l’energia incorporata nelle costruzioni e che viene calcolata durante l’intero ciclo di vita – Life Cycle Asessment). Il ciclo di vita di una costruzione può essere diviso in 3 fasi:
- FASE DI COSTRUZIONE (responsabile del 40% dell’energia globale)
- FASE DI USO – in media 50 anni (responsabile del 60% dell’energia globale)
- FASE DI SMALTIMENTO
Per quanto riguarda l’energia necessaria a realizzare 1 mc di legno ci può venire in aiuto il grafico sopra, da cui possiamo notare il notevole risparmio di risorse, dovuto alla maggior lavorabilità, minor peso e di conseguenza minor impiego di trasporti. Altro concetto fondamentale che si va a sommare a questo è la quantità di CO2 sequestrata dal legno prima di essere lavorato, pari ad 1 ton/mc. Sommando questi due aspetti vediamo che utilizzando un 1 mc di legno al posto di 1 mc di materiale da costruzione tradizionale andiamo a risparmiare una quantità di CO2 emessa che va da 1 – 2,5 ton/mc.
Durante la fase di uso invece vien da se che minor è l’energia domandata per riscaldamento, raffrescamento, ACS, energia elettrica minori sono i gas serra emessi: ed il legno avendo già di suo un migliore capacità isolante rispetto agli altri materiali da costruzione parte avvantaggiato; ma questo da solo non basta: va pensata una strategia di efficienza energetica a 360° per diminuire i costi in fase di uso.
Si stima che usando a pieno tutte le potenzialità del legno nel settore edilizio l’Europa potrebbe ridurre le emissioni di CO2 di 300 milioni di tonnellate ogni anno.
Guardando fiduciosi a questi dati pensiamo che l’uso del legno a livello strutturale accompagnato a quello di materiali di origine naturale per l’isolamento, come fibra di legno – sughero – lana di pecora debba diventare, a nostro avviso, il punto di partenza da cui concepire tutte le nuove costruzioni e non richieste particolari di architetti o committenti illuminati.